Oes, mostro metà uomo e
metà pesce, venuto dal mare Eritreo, ed uscito dall’uovo primitivo, dal quale
erano stati tratti tutti gli altri enti, comparve presso un luogo vicino a
Babilonia. Egli aveva due teste; quella d’uomo era situata sotto quella di
pesce. Alla sua coda erano uniti due piedi d’uomo del quale aveva la voce e la
parola. Questo mostro stava fra gli uomini senza mangiare, dava loro la
cognizione delle lettere e delle scienze, insegnava loro ad esercitare le arti,
ad innalzare templi, edificare città, ad istituire delle leggi, e a fissare i
limiti dei campi con sicure regole, a seminare, e a raccogliere i grani ed i
frutti; in una parola, tutto ciò che raddolcire i loro costumi poteva
contribuire. Al tramontar del Sole, ei ritiravasi nel
mare e sotto le acque passava la notte. Ne comparvero in seguito altri simili a
lui . Oannes, Oes, dicono gli eruditi, in
siriaco significa ‘straniero’. Così questa favola ci insegna che giunse un
tempo per mare uno straniero il quale diede ai Caldei alcuni principi
d’incivilimento […]. da Enrico Baccarini
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mercoledì 29 gennaio 2014
domenica 26 gennaio 2014
NARCISO
…..non appena vide per
la prima volta nella sua vita la sua immagine riflessa, si innamorò
perdutamente del bel ragazzo che stava fissando, senza rendersi conto che fosse
lui stesso. Solo dopo un po' si accorse che l'immagine riflessa apparteneva a
lui e, comprendendo che non avrebbe mai potuto ottenere quell’amore, si lasciò
morire struggendosi inutilmente; si compiva così la profezia di Tiresia. Quando le Naiadi e le
Driadi vollero prendere il suo corpo per collocarlo sul rogo funebre, al suo
posto trovarono un fiore a cui fu dato il nome narciso.
venerdì 24 gennaio 2014
MARE DORATO
“Donna
che si pettina”
Onde dorate, e l'onde eran capelli,
navicella d'avorio un dì fendea;
una man pur d'avorio la reggea
per questi errori prezïosi e quelli;
navicella d'avorio un dì fendea;
una man pur d'avorio la reggea
per questi errori prezïosi e quelli;
e, mentre i flutti
tremolanti e
belli
con drittissimo solco dividea,
l'òr de le rotte fila Amor cogliea,
per formarne catene a' suoi rubelli.
con drittissimo solco dividea,
l'òr de le rotte fila Amor cogliea,
per formarne catene a' suoi rubelli.
Per l'aureo mar, che rincrespando apria
il procelloso suo biondo tesoro,
agitato il mio core a morte gìa.
il procelloso suo biondo tesoro,
agitato il mio core a morte gìa.
Ricco naufragio, in cui
sommerso io moro,
poich'almen fûr, ne la tempesta mia,
di diamante lo scoglio e 'l golfo d'oro!
poich'almen fûr, ne la tempesta mia,
di diamante lo scoglio e 'l golfo d'oro!
Gianbattista Marino(1569-1625)
domenica 19 gennaio 2014
MOSTRA: "SOSPESI TRA TERRA E ARIA, ACQUA E FUOCO. La narrazione mitica e poetica dei quattro elementi"
venerdì 17 gennaio 2014
PASSIONE PATCHWORK
L'associazione è alla sua quarta mostra in Padova .
Organze, trine, nastri e fili d’oro creano intrecci che evocano la forza del Fuoco, la leggerezza dell’Aria, la concretezza della Terra, la meraviglia dell’Acqua che tutto permea.
I piccoli pezzi di tessuto si combinano tra loro suggerendo geometrie dinamiche ma anche paesaggi, astri, volti, emozioni. Ogni lavoro rappresenta la possibilità di portare equilibrio tra la forma e il colore, tra l’idea e la composizione, tra la tecnica e la sua espressione.
Nel fare patchwork si condividono idee, interessi, competenze, tempo, pensieri, preoccupazioni.
Si cercano nuove soluzioni.
In esposizione lavori tessili che ripercorrono il patchwork tradizionale e quello più moderno suggerendone nuove interpretazioni.
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